giovedì 13 ottobre 2011

L'UVA

Gli zuccheri contenuti negli acini danno la carica ai muscoli, al cervello senza inquinare il fegato. Se l'uva è mangiata a digiuno, glucosio e fruttosio svolgono anche un'azione diuretica "sgonfiano" dai liquidi in eccesso e spazzano via le tossine.
Le pectine, fibre gelatinose del frutto, sono un altro importante "operatore ecologico": si preoccupano di eliminare le scorie radioattive dal corpo umano.
L'uva ci aiuta a neutralizzare l'azione dei radicali liberi, i responsabili dell'invecchiamento cellulare. Lo può fare perché contiene acido tartarico, un principio attivo capace di contrastarli; questo acido è utile anche al sorriso: uccide i batteri presenti nella bocca e impedisce la formazione della carie. Ma la sua azione più evidente e quella lassativa, addolcita dalla presenza di un'altra sostanza, l'acido malico che, al contrario, è leggermente astringente. Infine l'acido fosforico e il silicio presenti negli acini dell'uva proteggono la nostra pelle e i capelli e sono un buon ricostituente del sistema nervoso. In particolare nella buccia dell'uva rossa si nasconde un anticorpo naturale: il resveratrolo, capace di aumentare il tasso di colesterolo buono nel sangue, l'arma più potente che abbiamo per combattere l'arteriosclerosi.
Mangiare uva al mattino significa introdurre una gran quantità di zuccheri che stimolano la produzione di serotonina e triptofano, sostanze capaci di migliorare notevolmente il tono dell'umore. Ecco perché questo frutto è un dolce rimedio contro la depressione.
Due settimane di cura all'uva sono quindi la soluzione giusta per depurare l'organismo.

Prima di tutto la qualità. L'uva più usata per la cura è quella rossa, ma si può fare anche con quella bianca. L'importante è che sia matura e freschissima (va comprata giorno per giorno): E' bene accertarsi che non abbia subito particolari trattamenti chimici, a parte il tradizionale solfato di rame che può essere eliminato lavandola bene con acqua tiepida. La cura comincia con mezzo chilo di uva mangiata al mattino al posto della colazione. Per i primi giorni, chi fa fatica a prendere tanta frutta tutta in una volta può dividere la razione in due-tre piccoli spuntini mattutini. L'importante è non mangiare altro prima del pranzo. Solo così gli zuccheri avranno un effetto depurativo. La quantità di uva a colazione va aumentata gradualmente fino a raggiungere il chilo  il quarto giorno, 1 kg e mezzo tra il settimo e il decimo giorno, 2 kg dall'undicesimo al quattordicesimo giorno.
Per pranzo ci si limiterà a un primo piatto di pasta, riso, gnocchi o patate (alternato nell'arco delle due settimane) seguito da un contorno; a cena, invece, niente primo, ma pietanze a base di carne, pesce, uova o formaggio sempre accompagnate da verdure.
Sono vietati gli altri tipi di frutta: l'uva mangiata a colazione garantisce già la dose ideale di fruttosio. Sono da evitare condimenti come burro e margarina, e anche la carne grassa, perchè provocano molta fermentazione. Eliminare alcool, tè e caffè e le verdure rosse come barbabietole e carote: tutti cibi che abbinati all'uva rischiano di attenuare l'effetto diuretico.
L'ampeloterapia (cura dell'uva) raccomanda di masticare l'uva lentamente, buccia e vinaccioli compresi, ricchi di principi nutritivi davvero preziosi.
L'uva è un alimento leggero, ma energetico: 1 kg offre 600 - 650 calorie. Rischio di ingrassare? tutt'altro.
Seguendo le indicazioni date, sarà facile perdere piuttosto qualche chilo di troppo, grazie all'azione diuretica e lassativa del frutto preso a digiuno.
E per chi volesse davvero dimagrire con l'aiuto dei grappoli può provare la variante dell'ampeloterapia contro l'obesità. Si deve mangiare 1200 gr di uva al giorno, per due giorni su dieci. Unica regola: in quei due giorni solo acqua, uva e niente altro.

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